mercoledì 19 maggio 2010

Traduzione di Kubla Kahn

Below you'll find an adequate translation of the poem read in class.
Tic


Kubla Khan fece in Xanadù
Una residenza di delizie fabbricare:
Dove Alfeo, sacro fiume, verso un mare
Senza sole fluiva giù
Per caverne che l'uomo non può misurare.
Per due volte cinque miglia di fertile suolo
Lo circondò con torri e mura;
C'eran bei giardini, ruscelli sinuosi,
Alberi d'incenso in fioritura;
C'eran boschi antichi come le colline
E assolate macchie di verzura.

Ma, oh! quel romantico abisso che sprofondava
Giù per la verde collina in un folto di cedri!
Luogo selvaggio! Luogo santo e incantato
Quale fu mai visitato sotto una luna calante
Da una donna in sospiri per il suo dèmone amante!
E dall'abisso, fremente in continuo tumulto,
Quasi scuotesse la terra un cupo affanno di palpiti,
Una possente fontana d'un tratto sprizzò:
E tra i suoi scrosci semi-intermittenti
Balzavano enormi frammenti come di grandine
O di grano che salta battuto dal battitore:
E tra queste rocce danzanti una volta e sempre
Il fiume sacro nasceva improvviso.
Per cinque miglia serpeggiando fluiva
Il fiume sacro fra boschi e piccole valli,
Giungeva a caverne che l'uomo non può misurare,
Poi sfociava in tumulto a un oceano senza vita:
E nel tumulto Kubla udì le voci remote
Degli antenati che predicavano guerra!
L'ombra della casa di delizie
Fluttuava sull'acqua a mezza via,
Dove si confondeva il ritmo sovrapposto
Della fontana e delle grotte.
Era un prodigio di rara maestria:
Antri di ghiaccio e cupola solatìa

Una fanciulla con salterio
Io vidi in una visione:
Era una giovane Abissina
E col suo salterio sonava,
Del Monte Abora cantava.
Potessi in me resuscitare
Quel suo canto e melodia,
Vinto di gioia ne sarei,
Di piena musica nell'aria
Quella residenza anch'io fabbricherei,
Quelle grotte di ghiaccio, la cupola assolata!
E ognuno che ascoltasse li vedrebbe,
E tutti griderebbero: Attento! Bada!
I suoi occhi di lampo, le sue chiome fluenti!
Fagli tre volte intorno un cerchio,
E chiudi i tuoi occhi con santo timore,
Perché con rugiada di miele fu nutrito
E bevve latte di paradiso

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